Un foglio “luminoso” nella scatola nera
Il compleanno del foglio elettronico
Il 17 ottobre celebriamo lo Spreadsheet Day cioè il compleanno del foglio elettronico, quell’oggetto che la stragrande maggioranza delle persone identifica con un prodotto commerciale di Microsoft Corporation, il cui nome fa riferimento all’“eccellenza”, ma anche al fatto che la particella atomica di ogni foglio di calcolo è la “cella” (cell in inglese, però la seconda elle pare che non serva, e quindi solo cel), dalla quale si traggono (preposizione latina ex) i dati e/o le funzioni che interagiscono nei calcoli…
Fatemi i complimenti per aver citato un prodotto Microsoft senza averne esplicitato il nome!
Ora, il 17 ottobre non è il giorno della nascita di Excel, ma il giorno del primo rilascio di un altro programma per la gestione dei fogli elettronici. Si tratta di Visicalc, che è il padre e il capostipite dei programmi di questo tipo.
Il foglio elettronico prima non c’era
Con Visicalc appare nel nostro mondo qualcosa che prima non c’era.
Certo, c’erano i quaderni dei contabili, con righe e colonne tracciate che identificano caselle nelle quali inserire titoli, descrizioni, cifre e calcoli, ovviamente utilizzando matite, pennarelli, penne biro o stilografiche.
E poi c’erano le lavagne di ardesia, o le lavagne con i fogli di carta, oppure le lavagne metalliche, sulle quali tracciare righe per formare griglie per poi compilare le celle con gessetti o pennarelli. Però c’erano anche i cancellini per cancellare tutto il lavoro fatto nel caso si fosse commesso un errore… Tutto questo comportava tempi lunghi e attività noiose.
Ecco, si dice che l’idea del foglio elettronico venne al giovane Dan Bricklin osservando quanto era costretto a fare il suo professore di economia a Harvard, mentre spiegava un modello finanziario rappresentato in una griglia tracciata sopra una lavagna. A ogni errore doveva appunto cancellare per correggere, e ad ogni modifica dei dati doveva cancellare e riscrivere i risultati.
Al nostro Dan venne in mente che questo si sarebbe potuto fare più velocemente “scrivendo” su un videoterminale, un “televisore” comandato da un computer. Al computer si sarebbe demandato il compito di tracciare le griglie, scrivere i dati, ed eseguire le formule. Idea semplice: trasferiamo la lavagna sullo schermo di un computer.
Ecco nascere l’idea di VisiCalc, il “Visible Calculator”. Era la primavera del 1978.
La scatola nera era appena arrivata…
Peccato che computer che potessero fare questo non erano disponibili così facilmente: i computer erano come armadi, tenuti sotto controllo da tecnici in camice bianco ed erano custoditi nei “Centri di elaborazione dati”, praticamente inaccessibili ai più.
Lo stesso Dan non aveva a disposizione un computer. A quell’epoca computava le sue analisi finanziarie con una calcolatrice TI Business Analyst (che potete vedere qui fotografata) supportata ovviamente da molti fogli di carta: il terminale di output era lo stesso Dan che scriveva cifre e dettagli con la stilografica.
Però le cose stavano cambiando, “una piccola, inutile scatola nera” era già apparsa sulla faccia della Terra.
Excursus: Altair
“Una piccola, inutile scatola nera” è il titolo del primo capitolo della seconda parte del volume di Marco Revelli “Oltre il novecento”. In questo primo capitolo l’autore propone un’analisi storica della nascita e del diffondersi del personal computer (il computer costruito attorno a un microprocessore) e della rivoluzione industriale che prese avvio da questa nuova tecnologia.
Revelli ci racconta che al principio ci fu l’Altair 8800, proposto
alla fine del 1974 da un certo Ed Roberts, titolare di una ditta di Albuquerque che produceva orologi digitali e calcolatrici elettroniche tascabili … il quale aveva avuto l’idea di montare intorno a un chip 8080 dell’Intel, di quelli solitamente usati per far funzionare i semafori o gli ascensori, un sistema di connessioni con una memoria e alcune porte di ingresso e di uscita dei dati, in modo tale da far funzionare il tutto come un piccolo computer. Era non più grande di una voluminosa radio a transistor, si chiamava Altair, veniva commercializzato nel modello base (in scatola di montaggio da assemblare a casa) a 397 dollari … E non serviva praticamente a niente. Con appena 256 bytes di «memoria di lavoro», totalmente priva di periferiche di input e di output, tutto ciò che si riusciva a farle fare … era provocare il lampeggiamento della fila di luci led poste sul frontale e tentare di intuire, in questo, una risposta.
Aveva preso vita il sogno della macchina “onnivalente”, capace potenzialmente di ogni tipo di calcolo e quindi impiegabile per svolgere ogni sorta di operazioni, una macchina accessibile ai più, “domestica”, di poco ingombro.
Marco Revelli parla di una scatola nera, ma egli stesso ha chiaro che si tratta di una metafora: l’Altair si presentava in un contenitore color blu carta da zucchero: “Una piccola scatola nera (o forse blu)…”, dice Revelli. Nera o azzurra che fosse, l’Altair fu il prototipo delle piccole blackbox personali, le scatole nere nelle quali introdurre dati e dalle quali estrarre operazioni, risultati e nuovi dati elaborati, quelle macchine “onnivalenti” personali che avremmo introdotto nelle nostre case, sulle scrivanie dei nostri uffici, fino ad installarsi nelle tasche dei nostri abiti e quindi, probabilmente tra breve, in qualche parte del nostro corpo.
Il foglio elettronico in una mela
La “scatola nera” restava macchina “onnivalente” solo in potenza: restava oscura, era necessario che qualcosa ne illuminasse le potenzialità.
Visicalc fu l’anima che accese la luce della scatola nera.
Dobbiamo dire che Visicalc non animò quel modello di Altair, le cui risorse hardware erano ridotte all’osso. VisiCalc fu “cucito” per un personal computer che fece la sua comparsa pochi anni dopo l’Altair, precisamente il 10 giugno 1977. Questo computer era Apple ][ (il nome si scriveva proprio così, con il numero due rappresentato dalle parentesi quadre).
Il foglio elettronico aprì al PC la porta degli uffici
Abbiamo lasciato Dan Bricklin con la sua calcolatrice e le sue idee. Con l’arrivo di Apple ][ il processo di realizzazione di quello che sarebbe diventato VisiCalc poteva cominciare.
Il prototipo del programma fu realizzato nel linguaggio Basic fornito come software di base dell’Apple ][ (praticamente un sistema operativo) , ma la prima versione ufficiale di VisiCalc (quella della quale celebriamo il compleanno) fu realizzata in linguaggio Assembler, così da ottenere maggiore efficienza.
Quella che nella primavera del 1978 era un’intuizione, il 17 ottobre 1979 si presenta come un prodotto software perfettamente funzionante.
Questo software illuminò la “scatola nera” (anche in questo caso “nera” è un modo di dire, infatti la scatola degli Apple ][ era color beige chiaro…).
VisiCalc divenne la ragione per acquistare un personal computer, e fu il motivo che poteva convincere uomini di affari e direttori amministrativi a dotarsi di questi elaboratori da scrivania. Il personal computer non era più solo un oggetto per hobbisti o hacker, poteva fare il suo ingresso negli uffici come strumento di lavoro.
Il foglio elettronico dopo VisiCalc
VisiCalc ebbe un ruolo di monopolio nei suoi primi anni di vita. La versione del 1980 poteva essere eseguita su quasi una decina di hardware differenti, e l’anno successivo VisiCalc poteva contare su un nuovo supporto computazionale, cioè il Personal Computer IBM che fece la sua apparizione sul mercato il 12 agosto 1981, per divenire, praticamente da subito, il PC per antonomasia. Un supporto potente, non tanto per la capacità di calcolo, ma per la capacità di marketing della multinazionale che lo proponeva.
L’ultima versione di VisiCalc fu rilasciata nel 1983, ed era dedicata ai nuovi personal computer TRS-80. Ma già nel 1982 era apparso un concorrente di VisiCalc, il software Lotus 1-2-3, scritto appositamente per il PC IBM.
L’accoppiata PC IBM / Louts 1-2-3 ebbe progressivamente la meglio sul tandem Apple II (e III) / VisiCalc. Nel frattempo altri concorrenti si erano affacciati: SuperCalc e Microsoft Multiplan, che ebbero a loro volta buoni riscontri. Multiplan era utilizzabile anche in ambiente Unix.
I nuovi software portavano con sé novità che misero al margine del mercato VisiCalc, che piano piano evaporò la sua presenza.
Non evaporò però il concetto di Foglio Elettronico: software di questo tipo formano, con le applicazioni di scrittura testi, la coppia base di tutti i software di produttività per ufficio.
Multiplan fu fatto evolvere verso Excel; al principio (1985) Excel fu scritto per essere eseguito su Apple Macintosh, nel suo particolare ambiente di lavoro a finestre che allora era praticamente una novità per i PC. Solo nel 1987 Excel fu reso disponibile per l’ambiente Microsoft Windows.
Ma il primo foglio elettronico per MS Windows non fu Excel, ma l’apposita versione di SuperCalc per questo ambiente di lavoro.
Fogli elettronici: l’attualità
SuperCalc fu per molti anni il numero due, alle spalle di Excel che pian piano divenne l’assoluto dominatore del mercato, tanto che il suo nome è praticamente sinonimo di “foglio elettronico”.
Le alternative a Excel oggi maggiormente diffuse sono probabilmente Google Sheets (ma il nome è relativo alla lingua che si utilizza, quindi noi italofoni possiamo chiamarlo Fogli Google) e Libreoffice/Openoffice. Entrambi, in maniera diversa, sono software multipiattaforma: li si può usare da MS Windows, Apple macOS e GNU/Linux (e non solo). In ambiente macOS troviamo l’alternativa Apple, cioè il software Numbers. In ambiente GNU/Linux, e in generale in tutti gli ambienti che possono eseguire il sistema a finestre GNOME esiste il software Gnumeric.
Quali saranno gli sviluppi di questi software? È facile indovinare: ormai le tecnologie di intelligenza artificiale sono a disposizione del mercato. È facile pensare, e alcuni di questi software già lo prevedono, che queste tecnologie ci aiuteranno a scrivere le nostre formule, a ricavare i dati che vorremo ricalcolare, a disegnare da zero i nostri fogli.
Insomma, ad multos annos, caro foglio elettronico: cento di questi giorni. Buon compleanno, Visicalc!
Stefano Deponti
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